
L’enorme privilegio di assistere all’edizione italiana del Bordeaux En Primeur, il sistema creato più di 200 anni fa dai commercianti inglesi, destinato a garantire al sistema vinicolo di Bordeaux di vendere il proprio vino, a prezzi vantaggiosi, prima della sua immissione sul mercato, vero e proprio futures market che ha garantito per anni anche alle piccole proprietà le risorse da destinare alla produzione vinicola per l’anno successivo, è l’occasione per fare il punto su un sistema vinicolo che passo passo, ma non timidamente, sta uscendo dalle pastoie della pandemia globale.

L’evento, organizzato da Cru et Domaines de France, parte del Groupe GCF di famiglia Helfrich, presente, con grande successo, nel mercato italiano da svariati anni, e tenuto nell’incantevole cornice di Villa Ca’ Vendri, alle porte di Verona, ha permesso ad una platea di professionisti del settore di beneficiare dell’assaggio di oltre 100 primizie, campioni di botte rappresentanti di tutte le appellazioni bordolesi di riferimento, imperdibile anteprima di quello che la vendemmia 2020, che andrà ufficialmente in bottiglia in 18-24 mesi, potrà esprimere. Numerosissime le referenze, ottima l’organizzazione dell’evento, impreziosito da una masterclass con Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, che ha approfondito insieme al pubblico la profondità dell’annata 2018.

Come afferma Romina Romano, country manager Italia del marchio di proprietà di Famille Helfrich «L’Italia è un mercato altamente qualificato per Crus et Domaines de France, con una presenza di clienti e critici di spessore internazionale. Quello di Verona è stato un evento privato di degustazione dei Grandi Vini di Bordeaux “en primeur”. Un tasting strettamente tecnico, nel pieno rispetto delle disposizioni, destinato ai clienti di alto posizionamento che non potremo incontrare all’interno dei più grandi châteaux di Bordeaux. A guidare le master class è stato Gabriele Gorelli, il primo italiano a conquistare il prestigioso titolo di Master of Wine che ha illustrato i diversi terroir e le caratteristiche dell’annata 2018”. Sempre lo stesso Gruppo si avvale, in qualità di Export Manager, operativo direttamente a Bordeaux, dell’operato del figlio del Marchese Lamberto Frescobaldi, Vittorio, da anni anche lui definitivamente ‘rapito’ (e come poteva essere altrimenti?) dal mondo del vino.

Qui di seguito la lista dei migliori assaggi, in ordine di gradimento crescente, trovando inopportuno stendere note di degustazione di vini non ancora pronti ma, credetemi, in alcuni casi davvero travolgenti.
Saint Émilion Château Fombrauge
Saint Émilion Château La Gaffelliere
Saint Émilion Château Fonroque
Saint Émilion Château Petit Faurie de Soutard
Sauternes Château Suduiraut
Saint Julien Château Talbot
Pomerol Clos Rene
Saint Émilion Château Cantin
Margaux Château Rauzan Gassies
Margaux Château Du Tertre
Pessac Leognan Château Smith Haut Lafitte
Pessac Leognan Château Latour Martillac
Pessac Leognan Domaine de Chevalier
Pauillac Château Lynch Moussas